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al testo di Sophia de Mello Breyner Andresen
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Os infinitos céus fitam seu rosto Absoluto e cego E a brisa agora beija a sua boca Que nunca mais há-de beijar ninguém.
Tem as duas mãos côncavas ainda De possessão, de impulso, de promessa. Dos seus ombros desprende-se uma espera Que dividida na tarde se dispersa.
E a luz, as horas, as colinas São como pranto em volta do seu rosto Porque ele foi jogado e foi perdido E no céu passam aves repentinas.
Il soldato morto
I cieli infiniti fissano il suo volto Assoluto e cieco E la brezza ora bacia la sua bocca Che nessuno mai più bacerà.
Ha le due mani concave ancora Di possesso, di impulso, di promessa. Dalle sue spalle si libera un’attesa Che divisa nella sera si disperde.
E la luce, le ore, le colline Sono come un pianto attorno al suo viso Perché egli fu giocato e fu perduto E nel cielo passano uccelli veloci.
[ da Mar Novo, Sophia de Mello Breyner Andresen, Assírio & Alvim. La poesia qui proposta è nella traduzione di Roberto Maggiani ]
fotografia tratta dal Corriere.it
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